Storie

Viaggiando ho imparato che io posso essere l’altro e l’altro può essere me

Karni Mata

di Luca Guzzo

Secondo la tradizione, Karni Mata nacque il 2 ottobre 1387 e visse fino all’età straordinaria di 151 anni.

 

Sposata con Depa ji Charan, scelse di non consumare il matrimonio, accordandosi con il marito affinché lui sposasse invece la sua sorella minore, Gulab. Karni rimase illibata per tutta la sua vita, mentre Depa e Gulab ebbero quattro figli, portando avanti una vita familiare serena.

 

Karni Mata trascorse molti anni come nomade, dimostrando poteri curativi e soprannaturali, circondata da un numero crescente di seguaci. Alla fine si stabilì a Deshnoke, dove visse con il suo nipote prediletto, Lakham, figlio di Gulab. 

 

Un giorno, durante la fiera annuale di Kartik nel vicino villaggio di Kolayat, Lakham annegò nel lago.  Devastata dal dolore, Karni Mata implorò Yamraja, il dio della morte, affinché riportasse in vita il giovane. Yamraja, inizialmente riluttante, accettò alla fine, imponendo però una condizione: da quel momento, tutti i discendenti di Karni Mata si sarebbero reincarnati come kabas (topi) dopo la morte, per poi tornare nuovamente in forma umana in un ciclo continuo.

 

Questo mito ha dato origine al famoso Tempio dei Topi di Deshnoke, dove oggi vivono e vengono venerati circa 25.000 topi. 

 

La tradizione prevede che se uno di loro viene accidentalmente ucciso, deve essere sostituito con una replica in argento massiccio. 

 

Il tempio, completato nel suo aspetto attuale all’inizio del XX secolo dal Maharaja Ganga Singh di Bikaner, è un esempio notevole della tarda architettura Rajput. Al centro del tempio, nel sancta sanctorum, è custodita l’immagine della dea Karni Mata.

 

Per i visitatori occidentali, visitare questo tempio rappresenta una sfida culturale unica. I fedeli considerano i topi sacri e condividono con loro ciotole di latte e cibo, credendo che la saliva degli animali abbia proprietà curative. 

 

I topi sono ovunque e, per accedere al tempio, bisogna entrare rigorosamente scalzi. Tra le migliaia di roditori, alcuni sono bianchi e particolarmente venerati, poiché si ritiene che siano manifestazioni della stessa Karni Mata e dei suoi quattro figli. Avvistarne uno è considerato una benedizione speciale.

 

La leggenda narra che Karni Mata non sia mai realmente morta, ma che scomparve il 21 marzo 1538, all’età di 151 anni, in un lampo di luce, lasciando dietro di sé un mito che continua a vivere nei cuori dei suoi devoti.